Probabilmente tanti sportivi, amanti del calcio, appresa la notizia avranno provato una sensazione di amaro mista ad un pizzico di rabbia: Andrea Pirlo è giù dal podio. A contendersi l’assegnazione del Pallone d’oro 2012 il prossimo 7 gennaio saranno l’argentino Messi (già vincitore delle ultime tre edizioni), lo spagnolo Iniesta e il portoghese Cristiano Ronaldo.

E’ noto che i giurati del prestigioso riconoscimento, i giornalisti di France Football, non manifestino in generale molti apprezzamenti e simpatie per i calciatori e il calcio italiani.

Basti pensare che negli ultimi venti anni sono stati premiati solo Roberto Baggio nel 1993 e Fabio Cannavaro nel 2006 (che aveva vinto il Mondiale con la Nazionale in Germania). E non sono mai stati insigniti campioni del calibro di F. Baresi e Maldini del Milan dominatore degli anni ’90, o anche Del Piero al quale fu preferito nel 1996 il tedesco Sammer vincitore dell’Europeo con la Germania ma per mezza stagione infortunato.

Il nostro Pinturicchio, invece, aveva disputato una grande stagione in Champions e sollevato L’Intercontinentale a Tokyo con la Juventus con tanto di rete decisiva, mah. E cosa dovremmo dire di Buffon? Non meriterebbe forse il trofeo almeno tanto quanto l’unico portiere ad averlo mai vinto, il russo Jascin negli anni ’60?

Messi lo sappiamo è attualmente il più forte giocatore del Mondo e lo sarà ancora per altri anni, Cristiano Ronaldo per talento e fantasia non si discosta tanto dall’argentino e  Iniesta è il geniale centrocampista di una Spagna Campione d’Europa e del Mondo in carica e di un Barcellona club stratosferico da almeno un lustro.

Ma sinceramente il Pirlo di quest’anno e non solo, avrebbe meritato almeno il podio. Un centrocampista unico nel suo genere, con due “cervelli”, uno nella testa e l’altro nei piedi. Forse Il migliore in assoluto per visione di gioco, lancio millimetrico e sagacia tattica. Capace di togliere quel “quid” in più al Milan e di far vincere uno scudetto dei record alla Juventus. Ma Pirlo non è spagnolo e non gioca nel Barcellona, vero “cugini” di France Football?